La carcassa dell’orso M62, un esemplare maschio nato nel 2018, è stata rinvenuta da un gruppo di escursionisti in una zona impervia tra il lago di Molveno e San Lorenzo Dorsino, in Trentino. L’animale era in stato di decomposizione, anche se non avanzata.
La sua identità è stata confermata dalle marche auricolari. A stabilire le cause della morte – ha precisato la Provincia autonoma di Trento – sarà l’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, al quale sarà consegnato l’esemplare. Il recupero è stato curato dal Corpo forestale trentino.
Nel 2021 l’orso M62, ritenuto eccessivamente confidente dalla Provincia di Trento, era stato monitorato con telemetria satellitare ed il suo areale in quell’anno – si legge nel Rapporto grandi carnivori della Provincia – era pari a 217 chilometri quadrati. M62 era uno dei quattro cuccioli (cucciolata eccezionale per numero, si rileva nel Rapporto) di cui faceva parte anche l’orsa F43, morta nel settembre 2022 per una dose sbagliata di anestetico somministratole per sostituire il radiocollare che portava dal luglio 2021. In quella cucciolata c’era anche il maschio M57, che la sera del 22 agosto 2020, verso le ore 22.30, aveva aggredito un carabiniere sulla passeggiata illuminata che dalla zona sportiva di Andalo porta al vicino laghetto ed è stato quindi catturato e rinchiuso al Centro faunistico del Casteller.
Stando al Rapporto 2021, M62 già nel 2020 si era più volte avvicinato ai centri abitati soprattutto in Val di Sole, mentre l’anno dopo lo aveva fatto sull’Altopiano della Paganella. A M62 era stato attaccato un radiocollare ed era stato sottoposto a “ripetute azioni di dissuasione quando l’orso si è reso protagonista di comportamenti indesiderati, come l’ingresso in centri abitati”. Il 17 novembre 2021, M62 aveva invece “seguito la traccia del trascinamento di un cervo abbattuto da quattro cacciatori nel comune di Contà, fino ad arrivare ad una distanza minima di 15 metri dalle persone coinvolte. L’interazione è durata a lungo, circa una decina di minuti, durante i quali l’orso ha manifestato un’estrema confidenza/accettazione della presenza ravvicinata dei quattro cacciatori, nonostante i loro tentativi di allontanarlo”.
In seguito al ritrovamento della carcassa dell’orso si sono scatenate le associazioni animaliste, con Leal, Odv e Zampe che hanno inviato al Servizio forestale della Provincia autonoma di Trento ed all’Istituto zooprofilattico delle Venezie un’istanza di accesso agli atti relativi al ritrovamento e hanno anche chiesto di poter partecipare all’autopsia dell’animale. Anche Oipa e Enpa chiedono di conoscere le cause della morte. Le ferite sulla carcassa di M62 sono probabilmente da attribuire all’attacco di un maschio di orso adulto. L’ipotesi – comunica la Provincia autonoma di Trento – è avanzata dal Corpo forestale trentino, e potrà trovare conferma nei prossimi giorni dalle analisi dell’Istituto
zooprofilattico sperimentale delle Venezie.
Gli scontri tra plantigradi possono avvenire durante l’intero arco dell’anno; nella stagione degli amori, che è già iniziata, questo rischio aumenta. L’orso M62 (5 anni) è stato identificato grazie alle marche auricolari che gli erano state applicate nel novembre 2021
Tutto questo nel giorno in cui circa 150 persone hanno deciso di manifestare sotto casa del presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, “reo” di aver firmato il decreto di abbattimento per Jj4, che ha aggredito e ucciso il 26enne Andrea Papi in valle di Sole. Una manifestazione organizzata dal Partito animalista europeo da cui altre associazioni, come Oipa, si sono dissociate, scrivendo che non va mescolata “la vita privata a quella politica dei rappresentanti istituzionali”. Anche Lega e Forza Italia del Trentino hanno criticato la manifestazione, il Carroccio parlando di “atteggiamento vigliaccamente squadrista” di alcuni manifestanti che si sono recati sotto casa di Fugatti. (ansa)
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