È iniziato tutto da forti spari in vicinanza delle case e del suo ambulatorio, il Centro Recupero Ricci “La Ninna”, a Novello quando il veterinario Massimo Vacchetta si è messo in contatto con i Carabinieri. Poi ancora colpi, sempre nei pressi dell’area abitata, e infine l’assalto.

Un gruppo di cacciatori, alcuni dei quali ancora con il fucile in spalla vicino alle tante macchine parcheggiate, ha aggredito il veterinario dei ricci. Vacchetta stava raccontando i fatti in una diretta sulla pagina Facebook del centro, denunciando la barbaria della caccia selvaggia.

Insulti pesanti, spintoni, il cellulare che vola sul terreno. Lì, tra le villette immerse nel verde del territorio del Barolo, un povero cinghiale tramortito, la preda del giorno della squadra di cacciatori.

Se non ci fosse stata la videocamera sarebbe finita diversamente” ha detto Vacchetta nel video.

All’attacco sono seguite anche parecchie minacce telefoniche. Tutte le persone del posto conoscono Massimo Vacchetta e infatti tra i cacciatori vi era anche qualcuno che in passato ha portato al centro i ricci. Ora, la preoccupazione più grande sono proprio i ricci di cui Vacchetta e volontari si prendono cura quotidianamente.

Vacchetta teme ripercussioni dopo questo vergognoso accaduto. Simili episodi fanno capire ancora di più quanto sia pericolosa la caccia, un’attività che oltre a versare il sangue di animali innocenti è responsabile di incidenti talvolta fatali.

Malgrado la legge vieti l’esercizio della caccia a meno di 100 metri dalle abitazioni, fabbriche o posti di lavoro, determinati cacciatori non si attengono alle regole, mettendo a rischio la sicurezza pubblica. Ce lo ha ricordato il caso di Arezzo dove una bimba è stata colpita alla guancia da pallini da caccia mentre si trovava nel suo giardino e ce lo ricorda nuovamente Vacchetta.

Dopo lo scontro, il veterinario ha allertato nuovamente i Carabinieri e in serata si è recato al pronto soccorso. Associazioni animaliste, attivisti e colleghi hanno espresso tutta la loro vicinanza a Vacchetta, augurandosi che vengano presi dei provvedimenti. (Greenme)

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