Nota da parte del Wwf di Arezzo sul fatto di cronaca avvenuto qualche giorno fa ad Arezzo, quando un uomo – con problemi psicologici – ha ucciso il proprio cane in terrazzo, colpendolo con cinque dardi scagliati con una balestra e infierendo sul corpo, tagliato in più parti con un coltello. L’animale, di razza rottweiler, sarebbe stato prelevato da un canile pochi giorni prima il barbaro episodio. “Qualche giorno fa – si legge – nella nostra città, un docile cane è stato barbaramente ucciso dal proprio ‘padrone’ a colpi di balestra e finito con delle coltellate. Ha detto: ‘Ho visto il diavolo!’. Sarà la Procura di Arezzo a capire le vere motivazioni di un tale insensato gesto, noi sappiamo solo che questo povero cane era stato adottato dal suo uccisore, presso un canile privato, solo due giorni prima. Ciò pone numerose ed invitabili domande: questa morte poteva essere evitata? Le normative sulle adozioni sono sufficienti? Le persone con reali problemi sono seguite e monitorate dalle istituzioni ed enti preposti a ciò? Se mai queste domande troveranno una risposta, non riporteranno in vita il cane che si è visto accogliere in casa da chi poi lo ha massacrato. Possiamo solo auspicare che questa orrenda morte possa servire per salvare altri animali”. Secondo l’assassino il cene era posseduto da Satana. Ancora c’è gente rimasta nel medioevo. Sempre colpa delle religioni e siamo nel 2024 anno domine dei cavernicoli.
rrore in via Marco Perennio. Uccide il suo cane sul terrazzo di casa con la balestra poi lo squarta sotto gli occhi del vicino che, sotto choc, chiama la polizia.

Inaudito episodio di violenza contro gli animali ieri notte: secondo quanto ricostruito dalla polizia, intervenuta sul posto con due volanti, l’uomo, un aretino di 40 anni, ha colpito con cinque colpi di balestra il cane poi ha infierito con un coltello. Il vicino ha chiamato la polizia che, una volta sul posto, una strada appena fuori il centro storico, ha bloccato l’uomo in evidente stato confusionale. Agli agenti il quarantenne avrebbe dichiarato di aver visto nel cane, un rottweiler, l’immagine del diavolo. Accompagnato in psichiatria al San Donato l’uomo non è risultato in preda né all’alcol né alla droga. Il quarantenne è stato ricoverato nel reparto in attesa di accertamenti medici e della formulazione delle ipotesi di reato a suo carico. Per quello che mi riguarda, matto o non matto gli farei fare la stessa fine. Ai canili che rilasciano i cani, la massima attenzione, massimi controlli a chi si affida i cani, queste cose non devono succedere.

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