Un altro orso muore in Trentino ucciso dalle operazioni di cattura in Val di Concei svolte dalla Provincia autonoma di Trento durante un intervento per la sostituzione del radiocollare che portava dal luglio 2021. L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), sgomenta, annuncia un’immediata richiesta di accesso agli atti conoscere nel dettaglio quanto effettuato e accaduto. «Quando avremo in mano la documentazione, compresi i materiali video, valuteremo l’opportunità di farla analizzare a un nostro consulente. Ci riserviamo inoltre d’intervenire nelle opportune sedi per la tutela degli orsi, animali protetti a livello comunitario, se emergeranno responsabilità», annuncia Massimo Comparotto, presidente dell’Oipa.
Dai primi accertamenti dell’equipe veterinaria è emerso che l’orsa F43 è morta a seguito della posizione assunta nella trappola tubo nel momento in cui l’anestetico ha fatto effetto. L’associazione ricorda che non è la prima volta che un orso viene ucciso in Trentino durante le operazioni di cattura. La più famosa vittima è Daniza, che lasciò orfani nel 2014 i suoi cuccioli.
«Ci chiediamo, ancora una volta, come sia possibile gestire così la presenza degli orsi, come sia possibile continuare a far morire animali selvatici in operazioni che richiedono competenza e accuratezza», dichiara la delegata dell’Oipa di Trento, Ornella Dorigatti. «La Provincia autonoma di Trento è ancora ben lontana dall’attuare una seria azione di prevenzione e una seria progettazione di azioni volte a una serena convivenza con la fauna selvatica. La procedura di cattura degli orsi mette a seci chiediamo perché ci si ostini nel perseguitare questi meravigliosi animali». (Tratto dal NORDEST24)
A commento personale volevo ricordare che “La civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali” Mahatma Gandhi. Medita cara amministrazione della provincia autonoma di Trento…..
“Siete la vergogna dell’Italia“. Questo il commento di Enrico Rizzi, già capo della segreteria nazionale del partito animalista europeo e che oggi si definisce un influencer dei diritti degli animali, sulla morte di F43, l’orsa deceduta nelle scorse ore durante un intervento di routine per sostituire il radiocollare. “Fate schifo. Dovete rompere il ca**o continuamente agli animali con i vostri folli protocolli”. Gli animalisti valutano di arrivare nel capoluogo per un corteo, come nelle precedenti occasioni di massima tensione sulla gestione dei plantigradi in Trentino: “Valutiamo di organizzarci per venire lì a Trento”. Le operazioni si sono svolte in valle di Concei in val di Ledro. L’animale, ha spiegato la Provincia attraverso una nota, è deceduta a seguito della posizione assunta nella trappola tubo nel momento in cui ha fatto effetto l’anestetico. Le manovre di rianimazione si sono rivelate, purtroppo, inutile. L’orsa è stata attenzionata in quanto particolarmente confidente. Nelle scorse settimane aveva passeggiato nel centro abitato di Lenzumo e poi era stata ripresa mentre di notte era entrata nel giardino di una casa in val Concei per cibarsi delle albicocche raccolte durante la giornata. Nel video si poteva notare il radiocollare, l’esemplare infatti era seguito da vicino dai forestali proprio per via delle sue abitudini. Secondo i dati della Provincia l’orsa F43 e il fratello M62 sono responsabili, infatti, di circa un terzo dei danni da orso registrati nell’ultimo periodo e per questo sono stati muniti di radiocollare per seguirne gli spostamenti. Recentemente il personale forestale aveva previsto anche un presidio nelle ore notturne per dissuaderla dal compiere azioni e incursioni nei centri abitati: le avevano sparato proiettili di gomma e hanno utilizzato i cani anti-orso per spaventarla e allontanarla dai luoghi abitati. (Ildolomiti.it)
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